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WebOS diventa open source per la comunità di sviluppatori

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HP ha deciso di accantonare l’ipotesi della cessione di WebOS e opta per un’altra strada che riscuoterà più probabilmente il plauso dalla comunità di sviluppatori: l’azienda ha annunciato la volontà di trasformare il proprio OS in un software open source, andando così a fare diretta concorrenza ad Android che come sappiamo é basato su kernel Linux.

La compagnia statunitense quindi, sebbene rimanga confermata la decisione di non realizzare altri dispositivi basati su WebOS, ha deciso di continuare lo sviluppo di un sistema operativo mobile: il team di ingegneri HP ha annunciato che continuerà a supportare la piattaforma, in attesa di tempi migliori per questo OS.

Tempi migliori che potrebbero non tardare ad arrivare, se il rilascio open source riuscirà ad attirare l’interesse non solo dei consumatori amanti del software libero ma anche delle imprese produttrici alla ricerca di un’alternativa ad Android che, almeno finora, é l’unica possibilità open source per chi voglia produrre un dispositivo mobile a basso costo.

WebOS sarà proposto sul mercato alle stesse condizioni dell’OS targato Google, con HP che rimarrà attiva nel supporto e lo sviluppo in qualità di investitore nel progetto, che però, verrà messo a disposizione degli sviluppatori e degli eventuali partner OEM interessati.

Sebbene Android sia una piattaforma che per affidabilità e diffusione risulta difficile da contrastare, non é neanche inverosimile ipotizzare uno stravolgimento del mercato: webOS si presenta come un sistema operativo di qualità con un’interfaccia intuitiva e flessibile, facilmente adattabile su smartphone e tablet. Nonostante a causa delle ultime vicissitudini il suo sviluppo sia fermo da mesi, il destino di WebOS potrebbe quindi prendere un più interessante risvolto: l’utenza avrà accesso al codice del software, potrà migliorarlo, sviluppare app e ripresentarlo in una nuova veste, pronta a scommettere sull’OS che sembrava destinato a un più triste epilogo. Android, iOS e RIM sono pronti a risentire dell’eventuale crescita di webOS?