Settimocell / Notizie / Guide

ASUS Eee Pad Transformer Prime ha problemi di batteria e GPS

Offerte in anteprima per te

ASUS Eee Pad Transformer Prime non solo ha il Bootloader bloccato con chiave di protezione a 128 bit, ma ha anche problemi di autonomia e di funzionamento del GPS. Gli utenti americani, che hanno in mano il nuovo tablet dell’azienda taiwanese già dallo scorso dicembre, si sono infatti lamentati che la durata della batteria è inferiore al primo Eee Pad Transformer e ci sono diversi problemi quando il terminale deve agganciarsi ai satelliti.

La risposta ufficiale di ASUS, che vi proponiamo dopo il salto, non è tardata ad arrivare e chiarisce alcuni concetti che magari non erano stati presi in considerazione.

Sfruttando la pagina ufficiale di Facebook, i portavoce di ASUS Italia hanno dichiarato che le problematiche che ALCUNI utenti (hanno sottolineato, alcuni) hanno lamentato in America non riguarderanno i terminali che arriveranno in Italia: la durata della batteria non sarà inferiore alle promesse. La società ha però fatto delle precisazioni che, a dirla tutta, lasciano spazio a qualche dubbio: la durata dipende fortemente dalle condizioni di utilizzo e quella massima riferita a un uso “light”.

Per quanto riguarda i problemi con il GPS, l’azienda ricorda che gli smartphone agganciano più rapidamente i satelliti grazie alla connessione 3G e la tecnologia A-GPS (ovvero il GPS assistito). E’ vero che un aggancio rapido si può fare anche tramite la triangolazione delle celle Wifi, ma è altrettanto vero che in autostrada non si trovano reti Wifi disponibili.

Nello stesso messaggio, lo staff di ASUS Italia ha chiarito la posizione dell’azienda in merito al blocco del Bootloader: il tablet Eee Pad Transformer Prime viene venduto con una garanzia valida soltanto con il software installato in origine, e la decisione di bloccare la possibilità di installare ROM personalizzate è derivata dalla volontà di “non far compromettere l’affidabilità e il buon funzionamento del terminale stesso”. Molti firmware non ufficiali permettono infatti di aumentare a piacimento le frequenze operative del processore, provocando di conseguenza gravi danni hardware.