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Google Wallet, pagamenti NFC tramite smartphone Android

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Google Wallet è stato da poco presentato in maniera ufficiale dalla compagnia di Mountain View: si tratta del primo servizio di pagamento disponibile su smartphone Android e che si basa sulla tecnologia NFC (Near Field Communication) per effettuare micropagamenti con il proprio cellulare semplicemente avvicinandolo ad un apposito lettore. Google Wallet nasce con un accordo stretto con CitiBank e Mastercard, sarà disponibile ufficialmente in estate e segna una netta rivoluzione nel settore mobile. Vediamo assieme in che cosa consiste e come funziona.

La tecnologia NFC è realtà già da molti anni in Giappone, mentre in Occidente non è mai riuscita a decollare. Ma con l’introduzione di Google Wallet, finalmente anche in Europa e in America si potrà sfruttare in maniera completa questa interessante tecnologia. Immaginate di comprare la spesa, un biglietto del treno o un vestito non più con i contanti o con la carta di credito, ma con il vostro smartphone Android.

Tutto ciò è reso possibile da Google Wallet, un servizio che permetterà di effettuare micropagamenti tramite la tecnologia NFC: per eseguire il pagamento basterà avvicinare lo smartphone Android (ovviamente dev’essere un modello supportato) all’apposito lettore e digitare sullo schermo il codice segreto PIN per confermare il pagamento.

Al momento Google Wallet è in fase di test a New York e a San Francisco, ma nel corso dell’estate verrà attivato su tutto il territorio statunitense e molto probabilmente anche in Europa. L’applicazione Google Wallet per Android permetterà non solo di fare acquisti con il proprio smartphone, ma anche gestire coupon e schede fedeltà.

Google Wallet tiene in stretta considerazione l’argomento sicurezza, come si evince dal comunicato stampa ufficiale infatti richiederà un PIN per poter funzionare, i dati di pagamento e le credenziali saranno cifrate grazie anche alla presenza di un chip, chiamato “secure element”, separato dalla memoria del dispositivo Android (e dove saranno immagazzinati i dati) a cui è consentito l’accesso solo attraverso speciali e autorizzati software.